giovedì 20 giugno 2013

LACRIME DI GIOIA...

"Sei mesi passati a sognare di rincontrarlo, avevo perso le speranze, ma come per magia il destino me lo ha messo davanti agli occhi, è a portata di mano, solo che... Solo che quella bellissima donna gli ha sorriso, e lui ha contraccambiato, chi sono io per mettermi in mezzo ad una relazione tra un uomo e una donna..."
Penso questo mentre Chiara tenta disperatamente di convincermi a vestirmi carina e andare li a ringraziarlo... No non posso andare, so che è sbagliato.
Chiara mi guarda e poi fa: "No, non ci provare nemmeno... Tu adesso ti fai bella per lui, andiamo e lo ringrazi!!! hai aspettato sei mesi..."
Ma ormai ho preso la mia decisione, quindi può dire quello che vuole! Do un ultima occhiata alla finestra, lo vedo che sta dando una mano, poi mi volto e continuo a prepararmi per andare a fare shopping, mentre Chiara mi osserva in cagnesco.
Scendiamo da casa mia, e ci dirigiamo verso la mia macchina che è parcheggiata poco più in là; saliamo e accendo lo stereo, ho bisogno di svagarmi, stranamente mi si è messa una strana sensazione sulla bocca dello stomaco, so il perché ma non voglio pensarci; spero che la giornata finisca in fretta, voglio solo sprofondare in un sonno profondo, risvegliarmi domani e dimenticare tutto.

Torniamo a casa che è ora di cena, come avevo previsto Chiara si è lamentata tantissimo per la mia mancanza di vitalità, ma cosa vuole, io non sono come lei... vorrei esserlo giuro, ora lo vorrei davvero tanto, vorrei quel suo modo di fare cosi energico, cosi dannatamente spensierato, ma purtroppo io per abitudine sono una pensatrice, penso, ci ripenso, ripenso su ciò che ho pensato, e poi ci ripenso nuovamente, cosi da non essere arrivata mai ad una decisione definitiva, sono fatta cosi! Entro in casa e saluto mia mamma, che mi guarda con la faccia pensierosa:" Che ti è successo, hai una faccia?", abbasso lo sguardo:" nulla sono solo stanca, e a te la giornata come è andata?" mi guarda con il suo sguardo indagatore, poi sorride:" io tutto bene, oggi sono andata anche da nonna, ti saluta e chiede quando andrai a trovarla?" già la mia bella nonnina:" domani sicuro ci passo, è tanto che non la vedo, come sta?" mamma sorride di sottecchi:" benino i soliti acciacchi!". Entro in camera mia, chiudo la porta, mentre dalla cucina arriva un "TRA DIECI MINUTI A TAVOLA!", si come no, ho lo stomaco talmente chiuso, che sembra che non l'ho mai avuto! Mi fiondo sul mio letto, che mi accoglie come sempre, e d'istinto il mio sguardo va verso la finestra e mi domando "chissà che sta facendo?"... mi alzo lentamente, e a piccoli esitanti passi vado verso la finestra, comincio a sbirciare tra le fessure della persiana in ferro e lo vedo, in mezzo al prato, credo che si stia allenando o qualcosa del genere, perché da come si muove sembra uscito da un film di arti marziali, ma la cosa più bella di tutte che è a dorso nudo! arrossisco di blocco e mi ributto sul letto, prendo il cuscino e me lo spingo in faccia... sono patetica!!!
Mangio un boccone al volo e me ne torno in camera; il letto ancora una volta mi accoglie come se niente fosse, come se sorreggesse anche lui tutti i miei fardelli, poi sento mia mamma che urla dalla cucina "TESORO VAI A BUTTARE L'IMMONDIZIA PRIMA DI RINCHIUDERTI IN CAMERA?", uffa non ne ho voglia, però mi alzo e vado e sussurro un si mamma, che si perde nel rumore dei miei passi.
Esco dal portone di casa, la temperatura è decisamente scesa dal pomeriggio, ma non mi metto nulla sulle spalle, mi incammino verso il secchio dell'immondizia, pigio il pedale per aprire quella che sembra la bocca di un mostro mangia spazzatura, ma come al solito non ce la faccio, poi come se fosse spuntata dal nulla una mano mi aiuta e finisce di spalancare quella bocca, e una voce delicata ma allo stesso tempo piena di energia accompagnò quel gesto "lascia che ti aiuti...", mi volto di scatto e lo riconosco con la sua strana aura e quel sorriso che ha del surreale... "gra-grazie..." mugugno, e lui sorride "figurati per cosi poco"; quando la bocca si richiude lui si rimette il cappuccio della sua felpa, e fa per superarmi "buona serata..." e riprende la sua corsa, sono paralizzata, i miei pensieri si accavallano ma solo uno erge da tutta la confusione che ho in testa "digli qualcosa, qualunque cosa...!!!!" mi volto di scatto e tento di farmi uscire un qualcosa, ma poi mi ricordo della Venere dai capelli neri, e pensandoci bene non mi ha nemmeno riconosciuta, tutto sommato sono passati sei mesi... una lacrima mi riga la guancia, mi sorprendo di me stessa, sono davvero patetica!!!

Mi incammino di nuovo verso casa, sono pochi passi ma le lacrime scendono a fiotti, e non capisco il perché di tanta disperazione! in fin dei conti non lo conosco, possibile che il mio cuore ha focalizzato prima della mia mente, possibile che mi sono innamorata di questo ragazzo di cui non conosco nemmeno il nome?
Mi siedo sul muretto della recinzione di casa, ho le mani sul viso, e singhiozzo come una bambina disperata quando all'improvviso di nuovo la sua voce " Ti senti bene?" sobbalzo per lo spavento, e lui alza le mani, con un sorriso "scusa non volevo metterti paura, non so che cosa  ti sia successo, ma deve essere qualcosa di veramente grave se piangi a questo modo!" lo guardo in silenzio vorrei abbracciarlo e dirgli che la colpa delle mie lacrime è sua, ma una voce femminile non molto lontano da noi attira la nostra attenzione "Alexis!? cosa succede?", guardo quella magnifica donna e i miei pensieri volano verso un mondo di ingiustizie, ora a causa della mia stupidità passerà dei guai a con la sua ragazza, lui si volta e senza alzarsi risponde " non lo so Mamma!". 
Al solo sentire quella parola le mie lacrime smettono di scendere, è stato come un raggio di sole dopo una tempesta durata ventisei anni; non è ne la moglie ne la ragazza, bensì la mamma... mi asciugo le lacrime con il dorso della mano, e non riesco a trattenere un sorriso, la donna si avvicina e sfoggia un sorriso cosi caldo che rimango senza fiato "Va tutto bene piccola? noi siamo i nuovi padroni della casa in fondo alla strada, possiamo esserti d'aiuto?" cerco di contenermi, mentre gli occhi marroni di Alexis (il nome più bello che io abbia mai sentito) si sono piantati dentro i miei "si ora è tutto a posto, solo un piccolo crollo emotivo! scusate se vi ho fatto preoccupare, come benvenuto non è il massimo immagino..." la madre sorride di nuovo, mentre lui non distoglie nemmeno lo sguardo dai miei occhi, anche se la canottiera che portavo poteva indurre in piccole tentazioni. "comunque..." riprende la mamma "Io sono Ambra e lui è mio figlio Alexis, e tu sei...?" giusto devo presentarmi "Si scusate, io sono Patrizia! abito qui..." Ambra sorride " Che bello siamo vicini! sei la prima persona che conosciamo in questo paese! spero che diventeremo ottime amiche!" che strana donna, "lo spero anche io!!!"
























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